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FPS in quarantena: Black Mesa, Half-Life Alyx e Doom Eternal

FPS in quarantena: Black Mesa, Half-Life Alyx e Doom Eternal

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Se le giornate (nottate) di quarantena vi lasciano un pò di tempo libero e vi piacciono i videogame di genere FPS, vi consigliamo di dare un’occhiata a tre videogiochi spettacolari che sono usciti negli ultimi giorni e che riescono nell’ardua impresa di mostrarsi degni dei loro illustri predecessori.

Black Mesa

Il primo che ci preme segnalare è Black Mesa, uno spettacolare remake di Half-Life (1998) realizzato dai ragazzi di Crowbar Collective: un tributo eccezionale a un gioco che ha fatto storia grazie a una trama innovativa e coinvolgente, un motore grafico strepitoso e un’ottima AI (per i tempi).

Il gioco è una fedele riproduzione del suo predecessore, realizzata con il motore grafico Source, realizzato da Valve Corporation (l’azienda che ha sviluppato il primo Half-Life) e da lei utilizzato nel 2003 per realizzare il deludente Half-Life: Source: fu proprio la delusione per quel “porting” inadeguato, che non presentava sostanziali modifiche estetiche (se non riguardanti l’acqua e fisica ragdoll) rispetto all’edizione del 1998, a spingere alcuni fan a organizzarsi in un collettivo di sviluppatori per lavorare a un remake più meritevole.

Quello che vediamo oggi con Black Mesa è la versione definitiva di quel progetto, ultimata dopo 14 anni di duro lavoro in gran parte auto-finanziato: un’avventura spettacolare che consente a chiunque si sia perso quel capolavoro assoluto che rappresentò Half-Life alla fine degli anni ’90 di rivivere l’esperienza immersiva e coinvolgente del videogioco che ha riscritto il genere First-Person Shooting.

L’ottimo lavoro dei ragazzi di Crowbar Collective si nota anche dalle diverse soluzioni adottate nel percorso di realizzazione del remake: i capitoli migliori della saga sono stati riprodotti fedelmente, con una cura dei dettagli a tratti maniacale, mentre i livelli meno riusciti e ispirati (quelli ambientati nel mondo di Xen) sono stati riscritti e ridisegnati da zero, migliorando notevolmente (nell’opinione di chi scrive) l’idea originale di Valve.

In definitiva si tratta di uno dei migliori titoli del genere usciti negli ultimi anni, un’esperienza ludica imperdibile per tutti gli amanti degli sparatutto in prima persona, consigliatissima sia a chi non conosce il primo capitolo della saga che agli appassionati della prima ora.

Half-Life: Alyx

Sempre in casa Valve è uscito Half-Life: Alyx, terzo capitolo del sovracitato Half-Life. A differenza di Black Mesa, che è un remake realizzato da uno sviluppatore indipendente, stavolta si tratta di un capitolo “ufficiale” del franchise, creato e pubblicato da Valve Corporation: per la precisione il seguito di Half-Life 2, altro capolavoro firmato da Valve e uscito oltre dodici anni fa.

Half-Life: Alyx è quindi la terza avventura ambientata nell’universo originario di Half-Life, con il quale condivide anche la timeline ufficiale: è infatti ambientato qualche anno prima di Half-Life 2 e segue le vicende di Alyx Vance, un personaggio comprimario che viene introdotto per la prima volta in quell’avventura.

La principale novità introdotta da Half-Life: Alyx è che si tratta del primo capitolo della serie realizato per realtà virtuale: di conseguenza, per giocarci è richiesto un visore VR. Il più indicato è certamente il Valve Index, anche se sono compatibili pressoché tutti i visori che si possono connettere a un PC (inclusa tutta la serie Oculus – Oculus Go, Oculus Rift S e anche Oculus Quest grazie al supporto Oculus Link).

Il gioco è assolutamente spettacolare, la migliore esperienza VR che abbia visto finora: sfortunatamente al momento non è prevista una modalità di gioco che non necessiti di un Visore VR, che – unito al pricing non proprio economico del prodotto – richiede un investimento non da poco.

AGGIORNAMENTO: A quanto pare, sarà possibile giocare ad Half-Life: Alyx anche senza visore VR: il video presente in questo articolo mostra come fare. Al momento sembra che il control system, ragionevolmente pensato per i controller del visore VR, sia inadeguato per giocare con il mouse, ma a breve potrebbero uscire mod più o meno ufficiali per risolvere anche questo problema.

Doom Eternal

Non possiamo non concludere con Doom Eternal, ultimo – ma non certo per importanza – tra i capolavori FPS usciti a marzo 2020: si tratta, per chi non lo sapesse, del seguito di Doom, videogioco pubblicato nel 2016 da ID Software come reboot integrale del celeberrimo Doom del 1993, considerato – insieme a Wolfestein 3D, anch’esso della ID Softwareuno degli esempi più influenti del genere sparatutto in prima persona (First-Person Shooter o FPS).

Pur trattandosi di un gioco caratterizato da un approccio casual, si tratta di un FPS estremamente divertente e frenetico, che non mancherà di soddisfare vecchi e nuovi fan grazie a un gameplay strepitoso e una grafica davvero spettacolare.

L’unico aspetto negativo è dato dall’esorbitante prezzo di uscita (59 Euro in edizione digitale sulla piattaforma Steam), che potrebbe rendere conveniente aspettare qualche settimana o tenere d’occhio siti come Kinguin e Gamivo, che non di rado fanno offerte che consentono di risparmiare qualcosa.

Conclusioni

Benché i tre giochi che abbiamo brevemente presentato in questo articolo siano tutti prodotti ottimi, ci preme far notare un aspetto fondamentale: mentre Black Mesa è opera di un collettivo di sviluppatori indipendenti, gli altri due sono prodotti e distribuiti dalla Big Gaming industry.

Questa differenza è ben rappresentata dal pricing, che – come si può facilmente vedere – presenta differenze di un certo rilievo, nonostante il titolo della Crowbar Collective non abbia nulla da invidiare ai più blasonati (e costosi) competitor in termini di giocabilità e divertimento: quanto alla longevità, dipende molto dalla capacità di ID Software di sviluppare adeguatamente la modalità online di Doom: Eternal, ad oggi l’unico titolo dei tre che supporta il multiplay.

 

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