“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice Scopriamo "Georgiana", romanzo rivelazione della web fiction italiana, ora in arrivo anche in libreria.

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice

Pubblicato a puntate su una nota piattaforma di social reading, “Georgiana” è un avvincente romanzo storico-sentimentale. Lo scorso anno ha ottenuto sul web un successo ed un passaparola tali da risvegliare l’interesse di una importante casa editrice (Leggereditore – Gruppo Fanucci) che ha deciso di acquistarne i diritti e distribuirlo nelle librerie in formato cartaceo, oltre che in ebook.

L’autrice di “Georgiana” è Deborah Begali, nata a Verona, laureata in lettere e giornalista freelance. Prima di scoprirla nel ruolo di scrittrice, avevo avuto modo di conoscerla come esperta di parchi a tema, montagne russe ed altre attrazioni meccaniche dato che, da anni, è a capo della redazione di TheParks.it, uno dei più importanti siti dedicati ai parchi di divertimento di tutto il mondo.

Già da questo potrete capire come, nonostante la giovane età (non ha neppure 30 anni) e l’aspetto femminile e delicato, Deborah Begali sia una ragazza estremamente tenace e determinata. Sono felice di farvela conoscere meglio attraverso questa intervista che mi ha concesso in occasione dell’uscita di “Georgiana”.

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice
La copertina della versione cartacea di “Georgiana” (Leggereditore)

 

Benvenuta Deborah e grazie di aver accettato la nostra intervista.
Per iniziare, ti chiedo di aiutarci ad inquadrare correttamente il genere a cui appartiene “Georgiana”: romanzo vittoriano? Romanzo gotico? Ottocento inglese?

«Il romanzo è regency, nel senso che è ambientato nell’Età della Reggenza inglese (inizio del 1800). Ci sono però dei punti gotici che di sicuro richiamano atmosfere più drammatiche e meno “di genere”, diciamo».

 

Come mai una ventenne di oggi, che vive e lavora immersa tra web e social, sceglie di cimentarsi proprio con un romanzo di era Regency?

«Forse è proprio perché vivo tra social e web che ho bisogno di tornare alla carta. Non che non ami il mio lavoro e le mie passioni online, però non voglio lasciare indietro proprio niente. Inoltre trovo che, in molti romanzi ottocenteschi, soprattutto quando si parla d’amore, ci si riferisca ad un concetto universale e senza tempo. Altrimenti non mi spiegherei il successo di “Georgiana” nato proprio sul web 2.0».

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice

 

Per chi hai scritto “Georgiana”? Quale tipo di lettore avevi in mente?

«Io ho voluto rivolgermi ad un pubblico amante innanzitutto dei classici anglosassoni. Sono tantissime ancora le “Janeites”, ovvero le devote a Jane Austen che comunque non disdegnano anche la letteratura gotica e vittoriana fino a raggiungere i romanzi di inizio novecento (Fitzgerald, Forster).
Insomma, il mio motto rimane “for the Janites”, richiamando uno slogan pubblicitario di una nota marca di console per videogiochi. Ricreare quelle atmosfere gratifica me e spero possa appassionare anche le lettrici di storico».

 

E chi, invece, è digiuno di “Historical Romance” o guarda con diffidenza alle eroine con il corsetto?

«Se parliamo in generale dei classici, secondo me c’è sempre da imparare ed appassionarsi.
Per me la Austen è quanto mai attuale e, quando si leggono certi passaggi dei suoi libri, ci si stupisce ad esclamare <<che coraggio!>> o <<che sfacciataggine!>>, in particolare nei passaggi in cui irride la società del tempo.
Per quel che riguarda Georgiana, beh, non ho una risposta precisa perché più che eroina la ritengo una semplice donna con pregi e difetti come siamo tutte noi. Quindi chi guarda al mio romanzo può identificarsi in certi tratti con la protagonista oppure schernirla per le scelte che compie».

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice
Una delle immagini utilizzate per “Georgiana” quando era ancora solo una web fiction a puntate

 

Che tipo è Georgiana, la protagonista del tuo romanzo?

«Definirei Georgiana come un’eroina piena di difetti: è testarda, supponente e altezzosa. D’altro canto, è molto intelligente, un’acuta osservatrice che sembra non avere nessuna difficoltà a trattare con i suoi pari. Ad esclusione di Benedict, s’intende.
Scrivere di lei è stato molto complicato. Ho dovuto più volte tornare sulla creazione del personaggio perché non mi soddisfaceva abbastanza. Volevo darle un certo spessore allontanandola il più possibile da una di quelle patetiche figure femminili tutte sospiri e romanticismo.
L’ho odiata parecchio. Sembra strano vero? Eppure è così. L’ho resa spesso insopportabile, schiava del suo atteggiamento orgoglioso e aspro. Ma questa è la conseguenza del fatto che lei conosce poco l’amore e, al pari di Benedict, appare indurita e disincantata. Almeno fino a quando non prende coscienza dei suoi veri sentimenti. E, quando lo fa, reagisce in maniera dissonante rispetto ai classici romanzi d’amore. In definitiva, per me, scrivere di lei è stato un arduo compito».

 

Oltre ad essere un’adorabile bisbetica, Georgiana ha in comune con le protagoniste della letteratura anglo-americana a cui ti ispiri l’essere moderna e ribelle: non le va di sposarsi, non le va di dover rendere conto ad altri delle proprie scelte e, soprattutto, vuole fare la scrittrice. Scrivere era già di per sè una incredibile forma di ribellione, per una donna del 1800…

«Sono state tantissime le donne che hanno scritto sotto pseudonimo romanzi che hanno avuto un grande successo. Non solo la grande Jane Austen ma anche le sorelle Brönte, che si fingevano ognuna un diverso scrittore uomo.
Nell’approfondire l’attività giornalistica di Georgiana ho voluto in qualche modo riunire sotto un’unica figura questo spirito di autodeterminazione che, per i tempi, era ancora lungi dal poter essere attuabile. Scrivere, per la protagonista, non è solo un modo per vendicarsi, sfogarsi o per prendersi gioco delle persone; serve anche per denunciare la sofisticata ma viziosa società del tempo. Chiaramente tutto ciò diventa poi funzionale nel rapporto che si crea tra Georgiana e Benedict».

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice

Parliamo quindi di Lucas Benedict, il protagonista maschile del romanzo. Si capisce da subito che è un uomo estremamente affascinante ma le sue prime mosse, nella storia, non sono esattamente da principe azzurro e forse nemmeno da gentiluomo.

«No infatti. Le sue maniere non lo sono affatto. Benedict vive di orgoglio e presunzione. E’ attratto da Georgiana ma la disprezza. Più volte nel romanzo si evince il suo rifiuto per i vincoli matrimoniali (e in generale sociali).
E’ stato molto divertente dovermi confrontare con un personaggio tanto presuntuoso e sprezzante ma non volevo in alcun modo che somigliasse alla marea di altri protagonisti maschili in romanzi di genere simile. Lo si evince, secondo me, già dalla metà del libro. Non c’è traccia di gelosia in lui, non vi è quasi alcun sentimento positivo. Benedict vive di rabbia, riflettendo le sue difficili condizioni familiari sulle persone che lo circondano. E’ misogino e meschino. Trova sempre il modo di giudicarsi superiore anche quando viene sbugiardato dai fatti. E seppure egli è tremendamente attraente e nei modi affascinante, in molte vicissitudini lascia trasparire una vena di comicità che in definitiva lo riporta ad essere “umano” e fallace».

 

Benedict, in effetti, ha tutto l’aspetto di un antagonista (se non proprio del “cattivo”) per una buona parte della storia. Nonostante ciò, ha un suo senso della morale, dell’onore e non fugge mai dalle sue responsabilità. E’ un personaggio ruvido e imperfetto ma credo che non ci sia lettrice che non si sia presa una cotta per lui.

«Si, sono convinta che molte lettrici si indigneranno al pari di Georgiana, che si arrabbieranno e che non lo sopporteranno. Ma non potranno fare a meno di sentirsi da lui attratte, come d’altronde anche la protagonista. L’ho già riscontrato dai commenti che ho avuto sul social network dove il libro è nato. Sono stati moltissimi gli insulti che Benedict ha ricevuto e la cosa mi ha divertito molto. Volevo creare un personaggio maschile tridimensionale che fosse quanto più reale possibile nei suoi difetti e nei suoi pregi. E le stesse follower che dapprima lo trovavano irriverente e spocchioso poi hanno finito per sospirare e parteggiare per lui. E il “team Benedict” ha iniziato a raccogliere parecchi consensi».

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice

Indubbiamente la coppia Georgiana – Benedict narrativamente funziona molto bene. Pagina dopo pagina, la tensione passionale tra i due si fa più palpabile. Ti confesso che ad un certo punto della lettura si comincia ad avere il batticuore ogni volta in cui i due si avvicinano o si ritrovano da soli. Ti sei divertita a “torturare” i tuoi lettori?

«Si è una cosa che mi diverte molto e che mantiene il ritmo della storia. Anche i colpi di scena, le anticipazioni, le omissioni: sono tutti stratagemmi che mi piace utilizzare pensando sempre a chi sta leggendo e al risultato che otterrò scrivendo in questo o quell’altro modo.
Riguardo alla tensione tra i due… Sarà ancora più palpabile e decisamente maggiore nella nuova versione cartacea! Mi piace lasciare intendere, far immaginare e adoro che il lettore possa riempire “i vuoti”, che si impersoni con entrambi e che possa arrivare ad avere una certa ansia, chiamiamola così, che stia per accadere o che non stia per accedere qualcosa di importante».

 

Quella di “Georgiana” è una storia d’amore, ma non solo. E’ la storia della crescita personale dei due protagonisti e un affresco fedele della società inglese dell’epoca. Che cos’altro rappresenta il tuo romanzo?

«E’ anche un grande coacervo di stereotipi e personaggi macchiettistici. Vorrei che il lettore si facesse due risate alla comparsa della signora Benedict o sugli isterismi derivanti dalle varie vicissitudini del romanzo. Quello che veramente spero d’aver trasmesso è la forte ironia che, io per prima, utilizzo nei confronti di tutti i miei personaggi, siano essi protagonisti o antagonisti. Penso che il mio romanzo rappresenti una storia d’amore tormentata e criptica tra personaggi che, però, sanno anche sdrammatizzare».

 

Quanto studio e quanta ricerca si sono resi necessari per scrivere un romanzo storico rigoroso e credibile nello stile e nell’ambientazione?

«In primis ho studiato i classici (ci sono tanti riferimenti alle mie autrici preferite). Per il contesto sociale, domestico, l’etichetta e molto altro ho eseguito approfonditi studi su testi dell’epoca.
Nel romanzo ci sono riferimenti a volumi reali o comunque usanze del tempo. Ad esempio la Harry’s List delle signorine del Garden è un testo vero (una sorta di annuario delle prostitute!) risalente a fine ‘700 e utilizzato anche nei decenni successivi.
Per i luoghi, invece, sono stata a Londra e ho visitato alcuni di questi in prima persona. Ho potuto prendere spunto da musei, case dell’epoca, mappe. Quindi sì, dietro c’è parecchia cura perché, personalmente, odio i romanzi antistorici o comunque forzatamente legati a pratiche e luoghi inesistenti. La mia massima premura, assieme alla caratterizzazione dei personaggi, è appunto l’aderenza storica».

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice

Raccontaci di come sei passata da autrice di web fiction a scrittrice in senso vero e proprio, con una casa editrice e un romanzo in uscita nelle librerie

«Ho passato quasi un anno a scrivere “Georgiana”. All’inizio con nessuna velleità di pubblicazione, visto che gli stessi nomi dei personaggi erano “un gioco”. Poi però la cosa ha preso una direzione diversa. Un amico (che non smetterà mai di ringraziare) mi ha consigliato di iniziare a pubblicare su questo famoso social network per scrittori, giusto per capire che feedback c’era e per confrontarmi con i lettori. Così ho seguito il consiglio e ho iniziato a pubblicare la storia, ormai già ultimata, a episodi e, mano a mano, iniziavo ad ottenere visualizzazioni, commenti e… un sacco di complimenti!
Dopo alcuni mesi ho incontrato un team magnifico, che mi ha supportata e aiutata per realizzare questo sogno. Parlo della mia agente Alessandra e della sua agenzia letteraria. E così, alla fine, è arrivata anche la proposta di pubblicazione sulla collana della Fanucci Editore dedicata al romance, ovvero Leggereditore. E’ una delle poche case editrici che pubblicano storico e sono orgogliosissima di farne parte!»

 

Data la varietà delle sue passioni, Deborah Begali si sente più a proprio agio a bordo di un velocissimo roller coaster o in mezzo a corsetti, crinoline e servizi da tè di porcellana?

«Mi sento a mio agio a bordo di un roller coaster con un bellissimo abito verde stile impero, una piuma lunga dello stesso colore sul capo e la possibilità di bere un tè in compagnia di personaggi e principesse (all’ombra del castello della bella addormentata). Un bel miscuglio è?»

“Georgiana” di Deborah Begali – intervista all’autrice
Deborah Begali, autrice di “Georgiana”

Per finire, un giochino veloce: a quale eroina dei romanzi ti senti più vicina tra: Jo March, Elizabeth Bennet, Jane Eyre e Catherine Earnshaw?

«Difficile da dire. Mi sento un po’ tutte a seconda del momento. Quella che indicherei meno vicina è probabilmente Jane Eyre: troppo introversa e devota al sacrificio. Mi sento indipendente e “maschiaccio” come Jo, tormentata e meschina come la Earnshaw ma, più di tutte, sfacciata e perennemente innamorata di Darcy, come Lizzie Bennet.».

 

Grazie di averci dedicato il tuo tempo, Deborah. Spero che questa intervista ti abbia divertito e che possa aver incuriosito qualche lettore. Qui in redazione siamo grandi fan del tuo romanzo “Georgiana” e ti auguriamo che abbia il successo che merita anche nella nuova versione cartacea.

Se avete letto “Georgiana” lasciateci la vostra opinione nei commenti qui sotto e fateci sapere cosa ne pensate.

CHI E’ L’ AUTRICE DI “GEORGIANA”

Deborah Begali è una scrittrice veronese.

Laureata in lettere, è giornalista freelance, social media manager ed editorialista esperta del settore dell’amusement.

“Georgiana” è il suo primo romanzo, disponibile in formato ebook e copertina flessibile dal 28 marzo 2018.

Oltre ai libri, ama il Cinema (ed in particolare i period drama), i parchi a tema e pianificare viaggi.

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